2g motore filius nolli

Un’azienda agricola a “circolo chiuso”, dove liquami e letami diventano energia e il processo produttivo (di latte per grana padano, in questo caso) non si lascia dietro scarti. L’azienda cremasca Nolli ha fatto il grande salto verso un impianto di biogas da 100 kW prodotto dall’impresa Rota Guido con motore Filius 404 di 2G Italia. Una scommessa in buona parte cremasca, territorio a cui appartengono sia Nolli che Rota Guido, un’azienda specializzata nella realizzazione di strutture e attrezzature zootecniche e impianti ad energia rinnovabile da biogas e biomasse e trattamento liquami, forte di 40 milioni di euro di fatturato, attiva in Italia ed est Europa e presente con un piccolo ufficio in Cina.

Nolli e il grana padano

2G Italia è la filiale italiana di 2G Energy AG, uno dei maggiori produttori mondiali di impianti di cogenerazione per la generazione decentrata e fornitura di energia elettrica e calore. L’azienda agricola familiare guidata da Renzo Nolli e Monica Guarnieri è ubicata a Mirabello Ciria (CR) e conta circa 300 vacche che producono oltre 30 mila litri di latte all’anno, conferiti alla Latteria Soresina per la produzione del Grana Padano. Nolli possiede due stalle a Casalmorano, una pluridecennale attualmente destinata all’allevamento giovane e una moderna realizzata a luglio 2014, dove trovano posto le vacche da latte. L’impianto a biogas da 100 kW è stato installato in quest’ultima.

Obiettivo efficienza

Al cuore dell’impianto vi è il motore Filius 404b, che sfrutta la tecnologia a quattro valvole in modo da efficientare lo scambio di gas nella camera di combustione. Un’altra caratteristica qualificante è l’uso di pistoni in acciaio che riducono sensibilmente la potenza di attrito e la perdita di calore. L’impianto su cui ha voluto scommettere Nolli ha un gran pregio: quello di produrre energia elettrica utilizzando liquami e letame direttamente prodotti dall’azienda, senza costi particolari rispetto alla normale quotidianità, con un materiale normalmente di scarto.

Un investimento che si ripaga

«Investire in questo periodo non è semplice, con l’utile netto sul latte al chilo che è diminuito drasticamente e con una difficoltà notevole a far aumentare la produzione viste le problematiche del mercato», le parole di Nolli e Guarnieri -. Noi abbiamo deciso comunque di effettuare questo sforzo in quanto fiduciosi sia della qualità di quanto installato sia della ripresa del mercato del latte. Adesso possediamo un vantaggio competitivo notevole in quanto un impianto di questo tipo porta vantaggi anche ad altre attività collaterali come la fertilizzazione dei terreni, essendo il digestato un fertilizzante notevolmente migliore rispetto a liquame o letame puro. Siamo partiti da poco più di un mese, con la produzione che si è stabilizzata da circa 2 settimane e ci aspettiamo a breve un notevole vantaggio economico. Adesso abbiamo una resa ottimale e costante, con il tempo impiegato dagli uomini dell’azienda, dedicato all’impianto, limitato solamente ad un’ora al giorno. Siamo al momento molto soddisfatti e rifaremmo sicuramente l’investimento». Il Ceo di 2G Italia Christian Manca ha dichiarato: «Elevatissima affidabilità. Ecco la caratteristica del nostro motore che ha la capacità di poter funzionare anche in situazioni estreme. Il biogas è un prodotto che difficilmente riesce ad essere costante e continuo come ad esempio il gas metano e quindi è molto importante che il motore abbia un range di adattabilità un po’ superiore. Il motore deve girare almeno 8000 ore e noi possiamo garantire questa durata e anche di più avendo esempi di motori con oltre 8600 ore di funzionamento. Il fatto di produrre 100 kW per tutte le 8000 ore genera un reddito che sorpassa tutte le altre problematiche e 2G ha così centrato perfettamente l’obiettivo».

(foto: Recoverweb)

 

 

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