Il futuro lontano è l’elettrificazione, ma il breve termine parla la lingua del gas: biometano e metano liquido sono soluzioni innovative, già pronte per l’uso, in grado di consentire ai veicoli di incamminarsi lungo la lunga e tortuosa strada verso la progressiva riduzione delle emissioni inquinanti. L’argomento è stato sviscerato ad Udine nel corso di un convegno organizzato dal Gruppo Consiliare Regionale del Partito Democratico Friuli Venezia Giulia, con l’obiettivo di presentare l’attività che la Regione ha portato avanti sul tema della mobilità sostenibile. Tra i protagonisti, i referenti di Federmetano. La tematica è stata all’ordine del giorno anche del recente McTer, che ha visto i protagonisti del mondo della cogenerazione riuniti per una giornata di lavori alle porte di Milano.

biogas

Biometano come elettrico

In apertura del convegno, dopo i saluti di rito delle autorità locali, hanno preso la parola, appunto, i rappresentanti della principale associazione italiana di distributori di metano. Per primo Vittorino Cuttini, referente di Federmetano per il Friuli Venezia Giulia, che ha illustrato le qualità del metano. «Il metano è un combustibile sicuro – ha detto nel corso del suo intervento – ed è il meno inquinante tra gli idrocarburi. Usando metano si riducono le emissioni di sostanze inquinanti e di gas a effetto serra. Ancora maggiori, poi sono i vantaggi ecologici dell’uso di biometano. Le emissioni di un veicolo a biometano, infatti, sono paragonabili a quelle di un veicolo elettrico alimentato con energia eolica».

Italia in testa per parco macchine a metano

A seguire ha avuto luogo l’intervento di Licia Balboni, presidente di Federmetano, che si è focalizzata, appunto, sul gas metano prodotto grazie alla fermentazione di rifiuti organici: «Riteniamo che in Italia – ha sottolineato Balboni – ci siano tutti i presupposti per un considerevole sviluppo del biometano per autotrazione. Ricordiamo che il nostro Paese ha il maggiore parco macchine circolante a gas naturale in Europa ed è dotato di una rete infrastrutturale distributiva dislocata sul territorio nazionale. Esportiamo componentistica industriale nel mondo e sul mercato sono disponibili vari modelli di automezzi alimentati a Cng e Lng». Secondo i dati forniti ancora da Balboni: «In Italia sono attivi circa 1.500 impianti di produzione di biogas che, al 2030, potrebbero soddisfare il 10 per cento della domanda nazionale complessiva di gas naturale, pari a circa 8 miliardi di metri cubi. Il biometano, quindi, è immediatamente fruibile attraverso una filiera già pronta. Siamo in attesa della pubblicazione, prevista per il prossimo autunno, di un ultimo provvedimento normativo che renda possibile lo sviluppo del biometano, declinazione totalmente rinnovabile del metano; insomma un vero e proprio vettore energetico a emissioni zero».

E il metano liquido?

A completare il quadro degli interventi sul metano è stata la presentazione sul metano liquido di Luca Paganelli, referente Gnl di Federmetano. «Il gas naturale liquefatto – ha detto Paganelli – costituisce una delle soluzioni integrate con le quali Federmetano punta al completamento della rete distributiva nazionale. Questo perché è una tecnologia consolidata e necessita di un numero limitato di infrastrutture. La sua diffusione sarà favorita, tra gli altri elementi, anche da una maggiore disponibilità di mezzi e da incentivi per lo sviluppo di stazioni di rifornimento». Il programma dei lavori del convegno è proseguito poi con altri interventi sul metano liquido e sul dual fuel, con la visita ad un’esposizione di autocarri alimentati a gas naturale liquido e con un approfondimento sulle best practice in tema di mobilità elettrica.

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