Agriumbria ha chiuso in positivo: sfiorate le 100.000 presenze

Arriva il dato finale di Agriumbria 2019, la fiera dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione andata in scena all’Umbriafiere di Bastia si è svolta tra il 29 ed il 31 marzo. I dati finali parlano di quasi 100.000 ingressi durante i tre giorni. Un flusso che fa di questa un’edizione da incorniciare.

Lazzaro Bogliari, presidente del centro fieristico regionale, ha voluto dichiarare: «Siamo in un momento storico importante, la nostra fiera e la nostra regione sono ormai un punto fermo nel panorama agricolo nazionale. Le competenze e le visioni che Agriumbria esprime e di cui si fa portatrice sono ormai riconosciute dalle principali categorie produttive del settore. Parlo dei costruttori di macchine agricole (Federunacoma), Associazione italiana allevatori, associazioni di categoria. Costituiscono un patrimonio richiesto sia dentro che fuori i confini nazionali».

Conferma rispetto alla positività del bilancio sembra arrivare dai prossimi due appuntamenti a cui proprio lo staff di Umbriafiere interverrà. Quello nell’autunno prossimo, durante la fiera agricola in Tunisia, dove Agriumbria sarà presente con una delegazione di aziende umbre e l’appuntamento più immediato di Bari (Agrilevante), ad ottobre, con la co-organizzazione della parte zootecnica.

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Interesse da tutta Italia

Le regioni da dove si sono registrati i flussi più consistenti sono quelle di riferimento della fiera, quelle del Centro Sud, con Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Sicilia, Calabria, Sardegna, Toscana ed Emilia Romagna su tutte. Flussi che nella giornata di domenica hanno toccato le le 50.000 presenze e questo nonostante i disagi legati alla viabilità con i lavori lungo la superstrada.

Una situazione che poteva essere anche peggiore (con altri lavori programmati proprio in quei giorni) e che grazie all’intervento dei sindaci di Bastia e Assisi e al Prefetto sono stati giustamente rimandati.

Tra le ragioni che spiegano il successo ci sono anche le scelte fatte nel passato e che oggi fanno di questa manifestazione uno dei riferimenti nazionali per la zootecnia. Con le decisioni ben ponderate ogni anno su quali competizioni nazionali portare e con l’investimento sull’analisi dei dati e sulla loro comunicazione con l’Osservatorio nazionale sul consumo di carni. Strategiche sono state anche le collaborazioni con l’Associazione allevatori nazionale e regionale con Cia, Coldiretti, Confagricoltura e con il Dipartimento di Scienze agrarie di Perugia.

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