Daviddi Marine, la nuova avventura di Stefano Daviddi

Daviddi Marine nasce circa un anno fa dall’esperienza pluriennale che Stefano Daviddi ha maturato all’interno di Rama Motori. Il nuovo percorso intrapreso dall’imprenditore reggiano lo ha già portato a esporre al Seatec e a Viareggio, al Versilia Yachting Rendez-vous. Gli sforzi della neonata azienda si concentrano su quattro fronti, stabilizzatori, eliche di manovra, generatori e post-trattamento.

COSA SI È VISTO AL SEATEC

Daviddi Marine

E COSA È ANDATO IN SCENA AL VERSILIA YACHTING RENDEZ-VOUS

Stabilizzatori

Gli stabilizzatori portano la firma di una delle aziende leader del mercato, Quantum, di stanza a Fort Lauderdale, in Florida. Quantum si è mossa alla volta dell’Europa, con una nuova sede in Olanda, vicino Maastricht. Nel Vecchio Continente, l’azienda ha già riscosso importanti successi tra i cantieri del Nord Europa, come Luerssen e Oceanco. Il cavallo di battaglia sono gli stabilizzatori con pinne standard e pinne estendibili XT, ma anche i sistemi MAGLift e Dyna-Foil.

Eliche di manovra

Sul fronte delle eliche di manovra invece, Daviddi Marine si affida a OYS (Ocean Yacht Systems), compagnia con sede a Bournemouth. Il biglietto da visita dei britannici sono gli impianti retrattili, verticali o basculanti. OYS ha già incontrato il favore di molti nel settore della vela, grazie alla sua gamma completa di eliche di manovra, sia elettriche che idrauliche. In Italia, collabora, tra gli altri, con i cantieri Sanlorenzo e Benetti, ai quali fornisce eliche a tunnel anche per barche a motore. Parlando di applicazioni, sempre restando in Italia, un recente trionfo riguarda le eliche, una retrattile, a prua, e un’altra a poppa, basculante, in produzione per un Wally di 45 metri in costruzione presso il cantiere Persico Marine di Marina di Carrara.

Generazione di potenza

Daviddi Marine lavora vivacemente anche nel campo della generazione. Distribuisce infatti i generatori Zenoro. Quelli di Zenoro hanno saputo captare i recenti trend che guardano alla combinazione di diesel ed elettrico. Hanno quindi sviluppato una gamma di generatori a giri variabili, ideali per applicazioni ibride. Inoltre, anche il range di potenza è stato oggetto di ottimizzazione, arrivando fino a 760 chilowatt elettrici. In principio la partnership riguardava solo John Deere (300 chilowatt elettrici a 50 Hz). Si sono poi aggiunti anche il D16 Scania (460 kWe), e il D2862LE321 di Man, con un picco che arriva a 760 kWe.

Post-trattamento

La collaborazione con Zenoro ha fatto da ponte per approdare anche ai sistemi di post-trattamento, ultima introduzione in termini cronologici. I sistemi per il trattamento dei gas di scarico comprendono Dpf (sia elettrici che con iniezione di gasolio), e SCR per l’IMO3. Successivamente, anche Xeamos è entrata nei giochi. Si tratta di una nuova realtà che lavora anche con altre marche di generatori. Le soluzioni in questo caso riguardano soprattutto i motori principali da propulsione. La combinazione di Zenoro e Xeamos equipaggerà il nuovo 62 metri C137 di CRN. Il generatore e l’after-treatment costituiscono un sistema integrato grazie a un sistema Dual (DPF+SCR) e generatori da 200 kWe. Nonostante la storia di Daviddi Marine sia appena agli albori, le premesse sembrano quelle giuste per andare a ricoprire un ruolo di primo piano nel settore.

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