Il Deutz Tcd9.0 è il Diesel of the year 2018

L’edizione del 2018 del premio Diesel of the year ha avuto un palcoscenico d’eccellenza. Si tratta del Parc des Expositions di Parigi, che dal 23 al 28 di aprile ospita l’Intermat. Alle ore 17 del giorno di apertura, lo stand Deutz è stato il teatro dell’assegnazione del prestigioso riconoscimento. Il vincitore, che vi abbiamo già presentato in anteprima, è il Deutz TCD9.0, uno degli ultimi arrivati della casa.

Nel ruolo di maestri di cerimonia, lo staff editoriale di Diesel Diesel-international, e due rappresentanti di rilievo del motorista di Colonia. Il Ceo Frank Hiller e Michael Wellenzhon, responsabile Sales, Marketing and Service, hanno infatti ritirato la placca con l’intestazione del Doty. A seguire, un estratto degli interventi che hanno accompagnato la premiazione.

Tempo di discorsi

«Innovazione è la parola chiave del premio Diesel of the year», esordisce Fabio Butturi, responsabile editoriale di DIESEL e di Dieselweb. «Nel linguaggio della propulsione per applicazioni industriali, può significare efficienza, densità di potenza, conformità alle norme sulle emissioni, prestazioni specifiche, e molto molto altro. Quindi, cosa significa innovazione nel linguaggio del Deutz Tcd9.0? In primo luogo, un 9 litri 4 cilindri suona assolutamente inusuale. Secondo, nel range dei 9 litri Deutz è un pioniere della scuola tedesca di combustione interna. Il terzo punto si focalizza sulle dimensioni. Chiamatela densità di potenza, compattezza, o ottimizzazione strutturale. Per tutti gli Oem, le dimensioni del vano motore rappresentano una vera ossessione. E come ha risposto Deutz a questa domanda, dal punto di vista dei costruttori? Stando alle schede dati di Diesel Magazine, la profondità è comparabile a quella di un 5 litri, mentre la lunghezza è nel range dei 6,7 litri».

La parola al costruttore

Frank Hiller e Michael Wellenzohn hanno accolto molto di buon grado l’assegnazione del premio alla propria creatura. «Diesel Magazine ha eletto il Deutz Tcd9.0 a Diesel of the year 2018, e ne siamo molto orgogliosi. Siamo onorati di ricevere il premio di quest’anno, perché dimostra la buona progettazione e le performace di questo motore», afferma Hiller prima di passare il microfono a Wellenzhon.

«Questo motore ha già ricevuto notevoli attenzioni dal mercato e dai clienti. Il motivo sta chiaramente nel package. Ciò che conta è la struttura del sistema di post-trattamento, che è diventato un fattore chiave, e un sacco di applicazioni ne possono beneficiare», sostiene Wellenzhon. «Non ci dimentichiamo di riportare che questo motore è un prodotto della nostra fruttuosa collaborazione motoristica con Liebherr. Unitamente abbiamo potuto definire e sviluppare questa tecnologia, e poi industrializzarla. Penso che questo prodotto ci darà un sacco di opportunità nel nostro campo, l’off-road. Il nostro team di vendita, qui oggi, sta per promuoverlo sul mercato, per rendere questa famiglia di motori un successo».

Quest’anno è stato il turno del Deutz Tcd9.0. Chi sarà il vincitore del prossimo Doty? Lo scoprirete tra circa un anno, ma intanto godetevi il video dell’assegnazione…

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