Insediato nell’ottobre del 2016 al vertice della Divisone europea dei motori, Tony Tonegawa ha la missione di potenziare la presenza di Kubota Engine sotto i cofani degli Oem europei.

Diffusa nel material handling e nell’industriale in generale, come tra specializzati e genset, Kubota ha nel 3,3 e nel 3,8 litri le frecce più acuminate del suo arco. Con i piccoli dual fuel ha rilanciato il gpl, che trova terreno fertile nelle applicazioni indoor. Il progetto è ambizioso, come testimonia l’annuncio dell’inedito 5 litri per lo Stage V.

Nel 2016 Kubota ha licenziato oltre 150mila unità, diffuse in ogni raggio di applicazione.

 

Signor Tonegawa, il gruppo Kubota si è posto nel 2013 l’obiettivo di aumentare significativamente il proprio fatturato entro il 2020. Qual è il ruolo della Divisione Motori all’interno di questa strategia?

Kubota Engine ha fissato due obiettivi principali allo scopo di sostenere la crescita aziendale. Il primo è fornire motori alla produzione interna (trattori, macchine da raccolta, altre macchine agricole e per la cura del verde e macchine per il settore delle costruzioni). Kubota ha deciso di entrare nel ‘vero’ mercato agricolo, che corrisponde a una gamma di potenze dai 200 cavalli (147 chilowatt) in su.

Oggi siamo in grado di proporre un motore da 6.1 litri nel segmento oltre i 110 kW e, allo scopo di ampliare ulteriormente la nostra offerta, abbiamo annunciato ConExpo l’introduzione in gamma del nuovo motore da 5 litri. Un altro compito della Divisione è quello di sviluppare e ampliare il mercato oem in tutto il mondo. Il 60 per cento delle vendite globali di motori Kubota è infatti rappresentato proprio dagli oem, e oggi siamo il primo produttore di motori per il segmento offroad nella fascia sotto i 100 cavalli.

In occasione di Conexpo Kubota ha lanciato il V5009, un 4 cilindri da 1,25 litri per cilindro e 157,3 kW di potenza. Quale sarà a suo avviso il futuro di questo motore?

La strategia di base di Kubota Engine è: “Fornire agli Oem e ai loro clienti la soluzione motoristica migliore e più conveniente in funzione dell’applicazione“. Come accennato in precedenza, la nostra attività sta procedendo verso l’espansione dell’offerta di prodotti e aree di business. Crediamo che questo motore da 5 litri sia una delle linee importanti per soddisfare questa strategia.

Il concept progettuale del 5 litri sfrutta il know – how ingegneristico maturato nel corso della nostra lunga storia. La compattezza e i bassi consumi di carburante garantiscono considerevoli vantaggi agli Oem e ai loro clienti. La forza di Kubota consiste nella capacità di progettare motori caratterizzati da un perfetto equilibrio tra qualità, prestazioni e costi. L’equilibrio fra i tre fattori sopra citati rappresenta, insieme ad altri elementi, il nostro obiettivo. In sintesi, siamo convinti che questo sia il vero valore del nostro motore, e ciò che lo rende speciale rispetto ai competitor.

 

Qual è il suo punto di vista sullo Stage V? L’Egr è un’opportunità? Kubota è senza dubbio un leader della scuola giapponese in materia di post-trattamento. Avete migliorato il sistema Dpf negli Stage IIIB e IV, a differenza dei concorrenti europei, che hanno addirittura eliminato il filtro. Il Dpf di Kubota è pronto ad affrontare la sfida dello Stage V?

Kubota Engine ha già prodotto più di 400.000 motori con filtro antiparticolato nel segmento dei motori compatti, accumulando così tante esperienze (buone e meno buone) da permettere a noi e ai nostri clienti di guardare con fiducia allo Stage V. Quindi, sì, siamo pronti al 100 per cento per lo Stage V. Eravamo al corrente dell’arrivo dello Stage V quando abbiamo deciso di perseguire questa strategia mentre altri produttori di motori hanno scelto una strada relativamente più facile. La chiave è il timing. Kubota si concentra non solo sul singolo componente ma sul sistema di controllo delle emissioni nel suo complesso. In quest’ottica abbiamo deciso di utilizzare l’Egr perché riteniamo che questo dispositivo sia necessario per la funzionalità dell’intero sistema, e le stesse considerazioni possono essere espresse per altri componenti come ad esempio i dispositivi di post – trattamento.

Kubota è ancora essenzialmente un protagonista del mercato giapponese e nordamericano nei segmenti delle applicazioni agricole e del verde professionale, o sta assurgendo al ruolo di costruttore globale?

Il nostro Ceo Kimata spesso usa una parola chiave: “Kubota, diventare GMB” (Global Major Brand). Oltre il 65 per cento del fatturato Kubota, infatti, è oggi generato al di fuori del mercato giapponese. La sua convinzione è che non sia tanto importante quanto fatturiamo nei mercati stranieri quanto pensare e agire in un’ottica globale, e diventare una vera e propria realtà globale in grado di competere sui mercati globali. Entrare concretamente nel settore agricolo è parte di questa strategia.

 

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